Dopo un viaggio in treno di alcune ore arriviamo in questa meravigliosa città. Il tempo sembra essersi fermato, sembra di fare un salto nel passato sopratutto se si rimane all’interno delle mura della cittadella. Dopo aver trovato l’hotel e lasciato gli zaini in stanza, usciamo subito. Il nostro hotel si trova all’interno delle mura, nel centro storico della città. Ma decidiamo di prendere la metro, e di andare all’esterno delle mura per vedere la Pagoda della Grande Oca Selvatica.
Scendiamo dalla metro e dopo alcuni passi ci troviamo in una piazza. Questa piazza ha una gradinata che conduce alla pagoda ed a ogni gradino ci sono delle fontane. Di giorno le fontane sono attive, ma ogni sera fanno uno spettacolo con suoni e giochi d’acqua. Saliamo tutta la scalinata e arriviamo sotto le mura del complesso. Trovato l’ingresso, che come ogni volta nei complessi cinesi si tratta di una bella camminata se sbagli direzione 🙂 . Entriamo nel complesso e subito ci appare la pagoda in tutta la sua grandezza. Monumento simbolo di Xi’An, all’inizio era compresa nelle antiche mura della città, all’epoca della dinastia Tang. Ci ha colpito una tabella turistica, che spiegava che le pagode con mattoni in stile Tang sono rare in Cina e ce ne sono solo altri pochi esempi. Continuiamo a passeggiare nel complesso incappiamo in alcune bancherelle che vendono un po’ di tutto. Decidiamo di tornare all’interno delle mura, perciò ci dirigiamo verso la metropolitana. Scendiamo così alla fermata centrale sotto la Torre della Campana, spettacolare si trova in centro ad una rotonda con la congiunzione di tutte le strade.
Iniziamo la nostra camminata dalla Torre della Campana in origine la torre conteneva un’enorme campana che veniva suonata all’alba. Proseguiamo verso la Torre del Tamburo dove sono contenuti degli enormi tamburi che scandivano il calare della sera. Passeggiamo per la via principale, vediamo un vicolo che ci attrae e ci infiliamo all’interno. Siamo nel quartiere mussulmano, le strette viuzze sono piene di macellerie, bancherelle di frutta e verdura, molte botteghette di street food. Passeggiamo in questi vicoletti ed assaggiamo qualche stuzzichino. Passeggiando per le viette troviamo l’indicazione di una moschea, seguiamo le indicazioni e ci troviamo davanti alla porta della moschea, paghiamo un biglietto ed entriamo, visitiamo tutto il giardino.
Questa moschea è una perfetta fusione di architettura cinese e islamica. Stiamo passeggiando nel giardino quando dal minareto avviene la chiamata alla preghiera per i fedeli. Iniziano ad entrare molti fedeli oltre ai turisti. Li vediamo andare a fare le abluzioni e poi recarsi nella stanza della preghiera. Sugli ingressi ci sono dei piccoli cancelletti che noi turisti non possiamo oltrepassare. Possiamo però assistere alla preghiera perché non chiudono le porte, evento molto raro. Proseguiamo la nostra passeggiata per le viette del quartiere mussulmano, dove incappiamo in una piccola via di souvenir, dove veniamo chiamati in ogni negozietto.
A cena decidiamo di andare in un ristorante vicino al nostro hotel che aveva colpito la nostra attenzione, dove servono l’Hot Pot. Una pentola piena di brodo viene posizionata a centro tavola e riceve calore costante da un fornello al fine di portarla ad ebollizione. A questo punto gli ingredienti vengono cotti uno ad uno dai commensali. Ingredienti tipici sono la carne, vegetali, funghi, wonton, uova, raviolini e frutti di mare. Noi ci siamo fatti consigliare dalla cameriera. Normalmente il cibo prima di essere mangiato viene immerso in una salsa (pure questa consigliata dalla cameriera e preparata da lei 😀 ).
La mattina ci alziamo e andiamo a fare la colazione che era compresa con la camera. Prendiamo la metro e ci dirigiamo verso la stazione ferroviaria, dove abbiamo letto partono gli autobus che portano all’esercito di terracotta. Dopo aver cercato inutilmente non riusciamo a trovare nessun autobus che parte per l’esercito di terracotta, decidiamo allora di chiedere ad un taxi per non perdere altro tempo. Arriviamo alla nostra destinazione, facciamo il biglietto ed entriamo. Dopo una passeggiata in mezzo al verde, arriviamo i 4 hangar dove c’è l’esercito di terracotta.
Migliaia di statue a grandezza naturale, con i lineamenti dei soldati tutti diversi uno dall’altro. Si trovano anche cavalli in formazione di battaglia. Con carri, armature e armi. L’ultima fossa è quella più spettacolare dove possiamo vedere circa 2000 guerrieri e cavalli tutti rivolti verso oriente e pronti per una battaglia. Si vedono degli arcieri, dietro di loro la fanteria che impugnava armi come lance e spade, purtroppo le armi erano di legno perciò con il tempo si sono deteriorate fino a sparire.
Finita la visita a tutti gli hangar, ci dirigiamo verso il parcheggio nella speranza di trovare un taxi che ci riporti in hotel. Dopo pochi passi vediamo un autobus con la scritta Xi’an non ci pensiamo molto e saliamo. Ecco il famoso autobus che con una corsa di circa 1 ora e la spesa di circa 1 euro ci riporta in città. Smontiamo e capiamo chiaramente che alla mattina avevamo sbagliato stazione ferroviaria :).
Porta sud delle mura di Xi’An Tramonto sopra le mura di Xi’An Vista della città da sopra le mura di Xi’An
Nel pomeriggio decidiamo di andare a fare una passeggiata lungo le mure della cittadella, noleggiano pure le biciclette per chi volesse. La sera ritorniamo nel quartiere mussulmano per la cena e per una passeggiata.
Finisce qui la nostra esperienza a Xi’an.
esperienza unica sembra di viverla assieme a voi