Terza tappa del nostro viaggio avviene con uno spostamento in taxi fino ad Hoi An. Dopo alcune ore di macchina arriviamo al nostro hotel dove lasciamo gli zaini e ripartiamo per il centro storico. Abbiamo deciso di trascorrere 2 giorni in questa città. Inoltre uscendo dall’hotel ci accorgiamo che tutta la old town era coperta dal wi-fi gratuito.

Noi soggiornavamo all’interno del centro storico perciò siamo entrati nelle viette tranquillamente. Se si alloggia all’esterno delle delle mura della città, all’ingresso si deve comprare un biglietto per la visita. Tale biglietto comprende 5 ingressi che si possono usare per visitare altrettanti luoghi di interesse. L’acquisto di tale biglietto è obbligatorio per l’accesso alle varie attrazioni, quali case di mercanti, ponti o templi. Bellissimo notare come all’ingresso delle varie case, uno della famiglia dopo aver strappato un voucher ti accompagni all’interno descrivendo il loro albero genealogico e le varie stanze della casa.
Noi abbiamo iniziato con il Ponte Giapponese, proseguendo per delle case di famiglie, abbiamo deciso di fermarci in un caffè per sfuggire al calore pomeridiano.

Continuiamo la nostra visita con la capella della famiglia Trian, dove incontriamo una ragazza che ci spiega tutto dei suoi avi e della simbologia della casa lungo una piccola visita guidata, molto interessante.
Infine optiamo lo spettacolo di balli tipici che si tiene al museo del folkore. Poi siamo andati alla scoperta del pozzo Ba Le. Si dice che per cucinare dell’ottimo phò locale di debbano usare solo le acque attinte da questo pozzo.
Abbiamo finito così tutti i nostri ticket, potevamo prenderne un altro ma abbiamo deciso di camminare per le viette della old town che sono affascinanti con tutte le lanterne di vari colori appese da casa a casa. Decidiamo di fermarci in un bar che costeggia il fiume e di attendere il tramonto.

Il tramonto arriva noi siamo seduti a goderci lo spettacolo, pian piano tutte le lanterne si accendono ed illuminano la old town. Riprendiamo la nostra passeggiata e troviamo dei ristorantini street food lungo il fiume che offrono piatti tipici. Troviamo un tavolo libero e ci fermiamo a mangiare con una vista stupenda. Assaggiamo un piatto di cau lau, tipica pietanza a base di carne, estremamente gustosa.
Il fiume è illuminato dalle candele galleggianti e dalle barche con le lanterne, questo crea una cornice suggestiva al paesaggio che abbiamo davanti. La vista di questa città di notte è veramente magnifica.

Dopo cena facciamo una passeggiata per il night market che si trova sull’altra sponda del fiume, infine decidiamo di dirigerci verso l’hotel ma veniamo incuriositi da un gioco in corso.
In centro città stavano giocando ad una specie bingo, decidiamo quindi di sederci per terra sulle stuoie provare a giocare. Acquistiamo una cartella ciascuno e ci mettiamo a giocare con loro. Non è facile la comprensione delle lettere (non estraggono numeri ma simboli vietnamiti). Purtroppo non vinciamo ma ci siamo divertiti davvero molto, in quanto l’estrazione dei simboli avviene cantando dal vivo.
In secondo giorno avendo già visitata tutta la old town decidiamo di noleggiare una bicicletta ed andare alla scoperta dei dintorni. Passiamo per le campagne, risaie e paesetti. Ci fermiamo quindi a bere un caffè in un locale, dove vediamo la pubblicità di una giro nelle foci con le loro imbarcazioni tipiche da pesca. Chiediamo qualche indicazione alla ragazza padrona del bar. Lei dopo aver capito che eravamo interessati, ci accompagna personalmente facendoci da guida in bicicletta fino al luogo da dove partono queste imbarcazioni di bamboo. Il barcarolo parla solo poche parole di inglese ma si è fatto capire benissimo. Contrattato la tariffa partiamo alla volta dei canali ed una volta fatta amicizia ci porta a provare le reti da pesca nei vari punti del fiume. Finiamo il nostro in barca e riprendiamo le nostre biciclette fino ad arrivare al mare.
Nelle piantaggioni Barca tipica di Hoi An Ale che lancia la rete
A pranzo ci fermiamo lungo la strada, poi siamo rientrati in hotel, piccolo problemino: non avevo considerato che correre sotto il sole a oltre 35 gradi senza crema protettiva avrebbe potuto ustionare tutto il corpo esposto, cosa che è successa! . Riposati un po’ e ripresi dopo tutto questo sole abbiamo preso nuovamente le biciclette e siamo andati dalla parte del fiume fino ad oltrepassarlo ed andare a visitare un isolotto. Immersi sempre nelle campagne abbiamo girovagato in questa zona della città non ancora invasa dai turisti. Lungo la strada del ritorno vediamo alcuni insegne di Kim Bong carpentry village seguiamo le indicazioni ci ritroviamo a passare in una stradina dove vendevano tutti manufatti artigianali in legno. Torniamo verso la città per vedere di nuovo lo spettacolo del tramonto e delle lanterne per la cena.

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con tutte queste spiegazioni si entra nella cultura vietnamita bravi
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